Eolico: transizione energetica senza pianificazione moltiplica i conflitti

eolico

Il primo fine settimana di aprile sarà all’insegna delle tensioni territoriali, con 4 manifestazioni contro l’eolico selvaggio. Ormai simili eventi si susseguono con cadenza settimanale in tutta Italia, a riprova di quanto sempre sostenuto da Italia Nostra: procedere verso la transizione energetica senza pianificazione moltiplica i conflitti territoriali e sociali.

Non si tratta di Sindrome di Nimby, perché allora bisognerebbe ammettere che mezza Italia ne sia afflitta, ma bensì di legittime richieste da parte di territori lasciati in balia di interessi spesso opposti alle comunità residenti. Il regime di deregulation in cui versa da troppo tempo il Paese nelle politiche di realizzazione della riconversione energetica non risponde alla logica del superiore interesse nazionale: lasciare decidere alle imprese dove e come installare gli impianti di energia rinnovabile rischia di creare squilibri e concentrazioni non rispondenti ai fabbisogni reali dell’Italia. Concentrare tutto al Sud e nelle Isole quando invece i consumi sono prevalentemente al Nord, è un controsenso. Circondare le colline intorno ad Orvieto o Bagnoregio con pale altissime, quando è risaputo che non sia zona ventosa, è controproducente e rischia di massacrare un territorio bellissimo, da sempre vocato al turismo di qualità.

 Eppure, queste evidenti considerazioni non trovano una sponda nel Parlamento o nel Governo, che continuano a rimandare l’individuazione delle aree idonee e non idonee alle FER. Non solo, continuano richieste da parte di certo ambientalismo italiano – vedi Legambiente, Greenpeace e altri – di semplificazione delle procedure autorizzative, di fatto promuovendo lo smantellamento delle tutele paesaggistiche. Continua una narrazione salvifica di impianti che, per essere realizzati in forma massiccia e rapidamente come pianificato dal Green Deal europeo, faranno aumentare significativamente le emissioni di gas climalteranti globali nei prossimi anni e incideranno pesantemente su biodiversità e paesaggio.

 Italia Nostra aderisce quindi alle manifestazioni promosse nelle seguenti località: a Isili in Sardegna il 31 marzo contro l’impianto di Perd’e cuaddu, organizzato dal Comitato Sarcidano Difesa Territoriale; a Pennabilli e Casteldelci in provincia di Rimini il 1 e 2 aprile contro l’impianto di Badia del Vento, organizzato dal Circolo Di.Vento dei Crinali Bene Comune; a Caselline di Vaglia, a metà strada tra il Mugello e Firenze, il 1 aprile contro l’impianto eolico nel Mugello, organizzato dal Comitato per la Tutela dei Crinali Mugellani; a Castel Giorgio in provincia di Terni, il 2 aprile contro l’impianto Phobus che deturperà il paesaggio orvietano, organizzato dal Comitato Cittadini Custodi dell’Alfina.

Post correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.